28 novembre 2012

Sonnambuli tra le macerie - Schlafwandler durch die Trümmer


Sonnambuli tra le macerie - Schlafwandler durch die Trümmer

Il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale e la Biblioteca Austriaca organizzano a Trento, mercoledì 28 novembre, alle ore 17,30, nella Sala degli affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55), l’incontro-dibattito Sonnambuli tra le macerie. Interviene Alessandro Fambrini. Introduce Massimo Libardi.

Kriegsfahrungen

Con l’incontro-dibattito Sonnambuli tra le macerie prosegue il ciclo di incontri “Narrare la storia. Il Novecento nella letteratura tedesca”, organizzato dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale con la collaborazione della Biblioteca Austriaca.


Con questa iniziativa si intende ripercorrere attraverso alcuni romanzi particolarmente significativi la storia del mondo germanofono nel corso del Novecento. Ogni incontro avrà al centro alcuni romanzi che fungeranno da stimolo per raccontare uno o più decenni di storia.


In questo quarto incontro interviene Alessandro Fambrini, professore associato di Letteratura tedesca all’Università degli studi di Trento.


Gli anni Venti sono segnati in Germania e nei paesi di lingua tedesca da un momento di incredibile fermento, di caos e di vitalità che si ripercuotono in ogni ambito, da quello della vita politica e sociale a quello artistico. Tra le oscillazioni e le fibrillazioni di una società in continuo, febbrile mutamento scaturiscono in letteratura opere che tentano di trattenere entro i confini tradizionali della forma narrativa le tensioni e le pulsioni del reale.

Una delle prime e più vistose conseguenze è che tali tensioni e pulsioni finiscono inevitabilmente per travolgere quelle stesse strutture che dovrebbero ospitarle e dar loro voce. Si apre così una stagione che segna da una parte il culmine di un’epoca ormai tramontata e dall’altra ne inaugura una nuova. Due romanzi, apparsi sul limitare del decennio, riflettono emblematicamente questa condizione del loro tempo: da una parte la trilogia dei Sonnambuli di Hermann Broch, con l’ambiziosa aspirazione di contenere integralmente la tradizione del grande romanzo ottocentesco e insieme di dichiararne il trapasso, tanto nella forma quanto nella molteplicità dei fili tematici; e dall’altra Berlin Alexanderplatz di Alfred Döblin, in cui l’illusione di ricostruzione psicologica, la definizione dell’individualità come perno della dimensione narrativa, lasciano il passo alla coralità delle voci e alla frammentazione delle esperienze che corrispondono al respiro della metropoli, della grande città che si fa protagonista al di sopra dei singoli accadimenti e dei destini di chi ne fa parte.


Dietro a tutto questo, la sensazione che la stagione del romanzo così come si è affermato nel corso del secolo precedente sia definitivamente chiusa, e che un’altra stia per aprirsi: ancora incerta e indistinta, come le costellazioni che queste due opere lasciano intravedere.

(di Massimo Libardi)


Die Trümmer der Wilhelmstraße - Berlin

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Bildertanz


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